Dopo aver celebrato l’8 settembre la Natività di Maria Santissima e quattro giorni dopo, il 12, la festa del suo santissimo Nome, impostole poco dopo la nascita, il Ciclo mariano celebra il 21 novembre la Presentazione di Maria al tempio.

La Presentazione di Maria al tempio trae origine da un’antica tradizione. Questo fatto è celebrato in Oriente dal V secolo ed è legato alla dedicazione della Chiesa di Santa Maria Nuova in Gerusalemme nel 543. L’Imperatore di Bisanzio, Michele Commeno, ne parla in una sua costituzione del 1166. Filippo di Maizières, gentiluomo francese cancelliere presso la corte del Re di Cipro, essendo stato inviato come ambasciatore ad Avignone presso il Papa Gregorio XI nel 1372, gli narrò con quale magnificenza, si celebrasse presso i Greci il 21 novembre in onore della Madre di Dio. Gregorio XI introdusse allora questa festa ad Avignone, e Sisto V la rese obbligatoria per tutta la Chiesa, nel 1585. Clemente VIII la innalzò al grado “doppio maggiore”, e come per altre feste ne rielaborò l’Ufficiatura. Il nuovo calendario liturgico, dal 1969, giustamente conservò questa memoria per additare in Maria Colei che, concepita senza peccato originale, fin dalla sua più tenera età si è offerta totalmente a Dio per il Suo progetto di Salvezza: davvero una singolare Fanciulla tutta di Dio.
Gli anni dell’infanzia di Maria Santissima furono silenziosi, come la sua umiltà. Nulla ci dice la Sacra Scrittura. I cristiani, tuttavia, desideravano conoscere con maggiori dettagli la vita di Maria; e poiché i vangeli mantengono il silenzio fino al momento dell’Annunciazione, la pietà popolare, ispirandosi ad alcuni passi dell’Antico e del Nuovo Testamento, elaborò ben presto alcuni racconti semplici, che poi saranno ripresi dall’arte, dalla poesia e dalla spiritualità cristiana.
Uno di questi episodi, forse il più significativo, è la Presentazione della Madonna al tempio. Maria è offerta a Dio dai suoi genitori, Gioacchino e Anna, nel Tempio di Gerusalemme.


Maria nel Tempio. Tutta la sua bellezza e la sua grazia – era ricolma di bellezza nell’anima e nel corpo – erano per il Signore. È questo il contenuto teologico della festa della Presentazione della Madonna. E in questo senso la liturgia applica a Lei alcune frasi dei libri sacri: Ho officiato nella tenda santa davanti a Lui, e così mi sono stabilita in Sion. Nella città amata mi ha fatto abitare; in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore, sua eredità (Sir 24, 10-12).
Come accadde a Gesù dopo la sua presentazione al Tempio, anche Maria continuerà a vivere con Gioacchino e Anna una vita normale. Dove Ella stava – soggetta ai genitori, crescendo sino a divenire donna -, là stava la piena di grazia (Lc 1, 28), con il cuore predisposto a un servizio completo a Dio e a tutti gli uomini per amore di Dio.
La Madonna maturava davanti a Dio e davanti agli uomini. Nessuno notò nulla di straordinario nel suo comportamento, anche se, indubbiamente, si faceva notare da quanti le stavano attorno, perché la santità attrae sempre; ancor più nel caso della Tutta Santa. Era una ragazza sorridente, che lavorava, sempre unita a Dio; accanto a Lei tutti si sentivano a loro agio. Ella, nei momenti dedicati alla preghiera, poiché conosceva bene la Sacra Scrittura, avrà ripassato ripetutamente le profezie che annunciavano l’avvento del Salvatore. Le avrà fatte proprie, oggetto della sua riflessione, argomento delle sue conversazioni. Questa ricchezza interiore sarebbe traboccata poi nel Magnificat, il meraviglioso inno che pronunciò dopo aver udito il saluto della cugina Elisabetta.
Tutto nella Vergine Maria era orientato verso la Santissima Umanità di Cristo, il vero Tempio di Dio.

"Sono cresciuta come un cedro sul Libano, come un cipresso sui monti dell’Ermon. Sono cresciuta come una palma in Engaddi, come le piante di rose in Gerico, come un ulivo maestoso nella pianura; sono cresciuta come un platano" (Sir 24, 13-14).
Santa Maria ha fatto sì che intorno a Lei fiorisse l’amore di Dio. Lo fece senza essere notata, perché le sue opere erano cose di tutti i giorni, cose piccole piene d’amore.
Dunque, tutto questo fa supporre con fondamento che Maria Bambina sia stata presentata al tempio, in tenera età, per una sua singolare consacrazione a Dio, fin dai primissimi anni della sua vita. C’era davvero un corpo di donne stabilmente addette al servizio del tempio e dimoranti in appositi locali attorno al tempio stesso. La presenza di queste donne, addette soprattutto alla preghiera, è chiaramente suggerita da Esodo 38,8, e 1Sam 2,22, che parlano di donne che “prestano servizio” – “sabà” in ebraico –, indicando turni fissi quasi come le guardie militari. Anche Giuseppe Flavio nelle sue Antiquitates judaicae (I, 8, c. 3) parla di numerose celle attorno al tempio, quasi come di un monastero.



da >http://www.santiebeati.it/dettaglio/25200 e https://opusdei.org/it-it/article/vita-di-maria-iii-la-presentazione-di-maria-al-tempio/
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