DEVOZIONI - SANTA MARIA DELLA PRESENTAZIONE

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devozioni a MAGGIO

MARIA, MADRE DI DIO
1.
supplica alla MADONNA DEL ROSARIO
La devozione alla Beata Vergine Maria mediante il Rosario risale al secolo XIII, quando venne fondato l’ordine dei Domenicani. Furono infatti i discepoli di san Domenico a diffondere la pratica del Rosario, ossia la recita di 150 Ave Maria raggruppate in tre serie di episodi della vita di Gesù e di Maria, dette “misteri”, con l’ausilio di uno strumento, la corona, formata da alcuni grani tenuti insieme da una corda o da una catenella. Quel modo di pregare, detto anche salterio mariano o Vangelo dei poveri, ebbe larga diffusione per la facilità con cui permetteva di meditare i misteri cristiani senza la necessità di leggere un testo.
Ai quindici misteri tradizionali (cinque della Gioia o gaudiosi, cinque del Dolore o dolorosi, cinque della Gloria o gloriosi) san Giovanni Paolo II ha aggiunto, con la Lettera apostolica «RosariumVirginis Mariae» del 2002, altri cinque misteri, detti della Luce, che fanno meditare su alcuni momenti particolarmente significativi della vita pubblica di Gesù Cristo.

Alla protezione della Vergine del Santo Rosario fu attribuita la vittoria della flotta cristiana sui turchi musulmani, avvenuta a Lepanto nel 1571. A seguito di ciò papa san Pio V istituì dal 1572 la festa del Santo Rosario alla prima domenica di ottobre, dal 1913 spostata al 7 ottobre.
Nuovo incremento alla pratica del Rosario si ebbe dopo le apparizioni di Lourdes del 1858, dove la Vergine fu vista dalla pastorella Bernadette Soubirous pregare con la corona in mano.

La Madonna del Rosario ebbe nei secoli una vasta gamma di raffigurazioni artistiche, quadri, affreschi, statue. Di solito è rappresentata seduta in trono con il Bambino Gesù in braccio, in atto di mostrare o dare la corona del Rosario; a volte, inginocchiati ai piedi del trono, ci sono santa Caterina da Siena e san Domenico di Guzman.
Fu proprio un quadro che riportava una raffigurazione di questo genere che, il 13 novembre 1875, fu trasportato su un carro di letame fino a Valle di Pompei, un paese ai piedi del Vesuvio, dono di una religiosa, suor Maria Concetta De Litala, all’avvocato Bartolo Longo. L’uomo, inviato in quella località dalla contessa Marianna Farnararo vedova De Fusco come amministratore di alcune sue proprietà, si era riavvicinato alla fede dopo essere stato attratto dall’anticlericalismo e dallo spiritismo. Vedendo l’ignoranza religiosa in cui vivevano i contadini sparsi nelle campagne, prese ad insegnare loro il catechismo, a pregare e specialmente a recitare il Rosario.

Bartolo Longo, su consiglio anche del vescovo di Nola, iniziò il 9 maggio 1876 la costruzione del tempio, che terminò nel 1887. Il quadro della Madonna, dopo essere stato opportunamente restaurato, venne sistemato su un trono splendido; l’immagine poi venne anche incoronata con un diadema d’oro, ornato da più di 700 pietre preziose, benedetto da papa Leone XIII.
Bartolo Longo istituì anche un orfanotrofio femminile, affidandone la cura alle suore Domenicane Figlie del Rosario di Pompei, da lui fondate. Ancora, fondò l’Istituto dei Figli dei Carcerati in controtendenza alle teorie di Lombroso, secondo cui i figli dei criminali sono per istinto destinati a delinquere; chiamò a dirigerlo i Fratelli delle Scuole Cristiane.
Nel 1884 divenne promotore del periodico «Il Rosario e la Nuova Pompei», che ancora oggi si stampa in centinaia di migliaia di copie, diffuse in tutto il mondo; la stampa era affidata alla tipografia da lui fondata per dare un’avvenire ai suoi orfanelli.
I giorni nei quali il Santuario è maggiormente frequentato sono l’8 maggio e la prima domenica di ottobre, quando viene solennemente recitata la Supplica alla Vergine del Santo Rosario di Pompei, composta dallo stesso Beato Bartolo Longo, anche se adattata nel lessico ai giorni nostri.
preghiera supplica
2.
MADONNA di FATIMA
13 maggio 1917, Cova da Iria, località di un villaggio nel Portogallo centrale, Fatima.
Tre bambini – Lucia dos Santos di 10 anni e i suoi cugini Francisco e Jacinta Marto, fratelli di 9 e 7 anni – stanno giocando mentre accudiscono un piccolo gregge, in un terreno di proprietà del padre di Lucia. Verso mezzogiorno, dopo aver recitato come d’abitudine il Rosario, vedono due fenomeni luminosi, come due lampi, e poi una misteriosa Signora splendente con un Rosario in mano.
È la prima di sei apparizioni che i tre piccoli pastori avranno fino ad ottobre: sempre il giorno 13, tranne nel mese di agosto, quando dal 13 al 15 vengono “sequestrati” dal sindaco che cerca di smascherare quella che crede essere un’impostura (la Madonna apparirà poi ai tre veggenti il giorno 19).
Il 13 ottobre 1930 il vescovo di Leiria dichiara «degne di fede le visioni», autorizzando il culto alla Madonna di Fatima.
Il miracolo del sole
Migliaia di pellegrini iniziano ad arrivare a Fatima non appena si diffonde la voce degli eventi soprannaturali. Il 13 ottobre una folla stimata tra le 30 e le 100mila persone, fra loro anche numerosi giornalisti, assiste al “miracolo del sole”, il grande segno che era stato preannunciato dalla Vergine: dopo una pioggia battente che rende fradici il terreno e gli abiti degli astanti, il cielo si apre e il disco solare viene visto cambiare colore, dimensione e posizione per circa dieci minuti. Un sole che è possibile fissare direttamente con lo sguardo. Dopo l’accaduto, abiti e terreno si mostreranno improvvisamente asciutti.
Un segreto in tre parti
Il messaggio principale delle apparizioni è legato ai tre segreti, o meglio a una rivelazione in tre parti che la Madonna fece ai pastorelli nell'apparizione del 13 luglio. Lucia, divenuta suora, scrisse le prime due parti nelle sue memorie, la terza, scritta il 3 gennaio 1944, la diede in una busta sigillata al vescovo di Leiria, busta che fu poi consegnata nel 1957 all'archivio segreto del Sant'Uffizio e il cui contenuto è stato divulgato nel 2000.
La visione dell’inferno
Nella prima parte del segreto suor Lucia racconta che la Madonna mostrò ai tre pastorelli: «…un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell'incendio [...]. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento. E grazie alla nostra buona Madre del Cielo, che prima ci aveva prevenuti con la promessa di portarci in Cielo (nella prima apparizione), altrimenti credo che saremmo morti di spavento e di terrore
Nella seconda parte sono riportate queste parole di Maria: «Avete visto l'inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un'altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace».
Il vescovo vestito di bianco
La terza parte del segreto è così riferita da suor Lucia: «Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”.
Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio».
La vita dei veggenti
I pastorelli riferirono che la Madonna aveva parlato della morte prematura di Francisco e Jacinta, aggiungendo che Lucia sarebbe rimasta a lungo sulla Terra. Così fu. Francisco contrasse l'"influenza spagnola" nel dicembre 1918. Rimase sereno per tutta la durata della malattia e facendo in quel periodo la Prima Comunione. Morì il 4 aprile 1919. Anche Jacinta fu colpita dal virus della spagnola nel dicembre 1918. La sua malattia fu più lunga e dolorosa di quella del fratello, venne anche ricoverata, inutilmente, all'ospedale di Lisbona, dove morì il 20 febbraio 1920. Lucia entrò fra le suore di Santa Dorotea nel 1925 e nel 1948 passò fra le carmelitane del convento di Coimbra, dove rimase fino alla morte avvenuta nel 2005.
I Papi e Fatima
Il 13 maggio 1917, giorno della prima apparizione, Eugenio Pacelli veniva consacrato vescovo. Da Papa nutrirà una particolare venerazione per la Madonna di Fatima.
Il 13 maggio 1967 Paolo VI si recò in pellegrinaggio a Fatima.
Così fece Giovanni Paolo II nel 1982, nel 1991 e nel 2000: per Wojtyla era stata la Vergine di Fatima a salvargli la vita nell’attentato del 13 maggio 1981.
Benedetto XVI fu a Fatima nel 2010.
Angelo Giuseppe Roncalli e Albino Luciani visitarono il santuario portoghese ma da cardinali, non da Papi: il primo nel 1956, il secondo nel 1977.
ICONE E IMMAGINI
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